Vita e servizio della Ten.Colonnella Prospera Figliola-D’Angelo
Il 30 Novembre 2023 la Ten.Colonnella Prospera Figliola-D’Angelo è venuta a mancare all'affetto dei suoi cari o, come si dice nell'Esercito della Salvezza, è stata Promossa alla Gloria.
La Ten.Colonnella è stata una delle ultime testimoni della lunga persecuzione subita in tempo di guerra in Italia e la sua storia di vita e servizio al Signore resterà per sempre nel nostro ricordo.
La Ten.Colonnella è stata una delle ultime testimoni della lunga persecuzione subita in tempo di guerra in Italia e la sua storia di vita e servizio al Signore resterà per sempre nel nostro ricordo.
Consigli degli Ufficiali a Roma 1977
La Ten.Colonnella Prospera Figliola nacque il 20 gennaio 1924 a Faeto, ridente paese arroccato sui monti della Daunia. Essendo la sua una famiglia evangelica/salutista, ascolta fin dalla sua infanzia il messaggio dell’Evangelo che la spinge a decidere di dedicare la propria vita al servizio di Dio nell’Esercito della Salvezza.
Assegnata nel gennaio 1940 come cadetta del Campo di Battaglia sotto la supervisione dell’aiutante Salviano fino a giugno dello stesso anno, viene poi mandata al confino per nove mesi assieme alla sorella Antonina con l’accusa da parte delle autorità fasciste di appartenere a un’organizzazione sovversiva e filo anglosassone.
Al termine della guerra viene inviata a Firenze, da dove partirà per la Scuola di Formazione a Parigi per essere consacrata come ufficialessa dell’Esercito della Salvezza nel maggio del 1948. Per i tre anni seguenti servirà nei Corpi di Ariano Irpino e Roma.
Il 29 aprile 1951 l’allora tenente Figliola sposa il Capitano Umberto D’Angelo e, assieme, serviranno nella capitale all’Albergo del Popolo, alla Gioietta (ndr: centri di accoglienza sociale) e al Corpo di Roma. Durante la loro permanenza romana accoglieranno l’arrivo del loro primo figlio Dario, seguito da Debora e Daniele.
Nel 1954, promossa Maggiore lavorerà assieme al marito Umberto nei Corpi di Milano e Napoli.
Promossa Brigadiere nel 1963 sarà assegnata assieme al marito al Quartiere Generale Nazionale e, dal 1974, parte della leadership del Comando in quanto Presidente per i Ministeri Femminili del Comando Italiano, ruolo dal quale, nel 1977, entrerà in pensione.
Vogliamo ricordare la fede incrollabile e il dono di leadership che la Ten.Colonnella Prospera Figliola ha messo al servizio del Signore e dell'avanzamento del Regno di Dio.
Le condoglianze dell'Esercito della Salvezza vanno alla famiglia e a quanti sentiranno la sua mancanza e ricorderanno la straordinaria testimonianza.
Assegnata nel gennaio 1940 come cadetta del Campo di Battaglia sotto la supervisione dell’aiutante Salviano fino a giugno dello stesso anno, viene poi mandata al confino per nove mesi assieme alla sorella Antonina con l’accusa da parte delle autorità fasciste di appartenere a un’organizzazione sovversiva e filo anglosassone.
Al termine della guerra viene inviata a Firenze, da dove partirà per la Scuola di Formazione a Parigi per essere consacrata come ufficialessa dell’Esercito della Salvezza nel maggio del 1948. Per i tre anni seguenti servirà nei Corpi di Ariano Irpino e Roma.
Il 29 aprile 1951 l’allora tenente Figliola sposa il Capitano Umberto D’Angelo e, assieme, serviranno nella capitale all’Albergo del Popolo, alla Gioietta (ndr: centri di accoglienza sociale) e al Corpo di Roma. Durante la loro permanenza romana accoglieranno l’arrivo del loro primo figlio Dario, seguito da Debora e Daniele.
Nel 1954, promossa Maggiore lavorerà assieme al marito Umberto nei Corpi di Milano e Napoli.
Promossa Brigadiere nel 1963 sarà assegnata assieme al marito al Quartiere Generale Nazionale e, dal 1974, parte della leadership del Comando in quanto Presidente per i Ministeri Femminili del Comando Italiano, ruolo dal quale, nel 1977, entrerà in pensione.
Vogliamo ricordare la fede incrollabile e il dono di leadership che la Ten.Colonnella Prospera Figliola ha messo al servizio del Signore e dell'avanzamento del Regno di Dio.
Le condoglianze dell'Esercito della Salvezza vanno alla famiglia e a quanti sentiranno la sua mancanza e ricorderanno la straordinaria testimonianza.